Associazione Culturale Aristocrazia Europea

mercoledì 26 settembre 2012

L'antica lingua germanica del popolo Walser.

La lingua dei Walser è indubbiamente il carattere più distintivo di questa popolazione, l'aspetto che più di ogni altro - costume, architettura, diritto - identifica e contraddistingue l'appartenenza a questa etnia. Essa fa parte di un gruppo specifico definito “ höchstalemannisch”, cioè alemanno superiore, di chiara derivazione tedesca; più precisamente viene detta "titsch" o "titschu" ad Alagna, Formazza, Macugnaga e Gressoney,"töitschu" ad Issime e "tittschu" a Rimella. Nel corso dei secoli la lingua originale si è diversificata, subendo molte mutazioni, dovute all'interazione con le parlate locali delle varie aree d'insediamento; già nel 1839 il germanista Albert Schott riuscì a riconoscere differenze tra i vari idiomi Walser, giungendo a definire quello di Gressoney come il più aderente alla lingua originaria, mentre le parlate di Alagna, Rima e Rimella apparivano già più "corrotte" dall'Italiano; l'idioma di Formazza e Macugnaga era invece più influenzato dal contiguo Vallese. Per comprendere l'evoluzione di questa lingua, oltre alle contaminazioni subite nelle diverse zone d'insediamento, bisogna inoltre ricordare che essa veniva perlopiù tramandata oralmente, non essendo stati trasmessi - almeno per i primi secoli - testi scritti: è necessario giungere fino al 1700 per incontrare le prime testimonianze cartacee sotto forma di lettere di emigranti o di documenti manoscritti dai parroci Walser. In particolare l'influenza degli uomini di Chiesa fu decisamente determinante per l'adozione della lingua Italiana o l'uso di quella Walser: basti pensare che proprio nel 1839 Monsignor Balbis Bertone della Diocesi di Novara redasse un " Piccolo Catechismo " in tedesco, da impiegarsi nelle Parrocchie frequentate da questa etnia; bisognò attendere fino al 1845, anno in cui in Alagna Don Gnifetti si prodigò affinchè l'Italiano sostituisse l'idioma Walser nelle prediche e nelle confessioni. È innegabile comunque che la tradizione orale fu sempre mantenuta viva all'interno dei vari nuclei familiari, soprattutto per merito delle donne e degli anziani, intenti nelle sere d'inverno a raccontare preghiere, filastrocche e leggende ai piccini, riuniti per l'occasione nel caldo tepore della "stube". Pur con tutte le comprensibili variazioni, la lingua Walser conserva ancor oggi alcune caratteristiche comuni, tra cui: - la presenza di tre generi: maschile, femminile, neutro - i casi: nominativo, genitivo, dativo ed accusativo - la declinazione del sostantivo e dell'aggettivo - l'uso del verbo ausiliario "tun" (fare) nella coniugazione dei verbi Attualmente sono in corso molti progetti di recupero e valorizzazione di questo antico idioma, anche mediante la compilazione di dizionari e testi d'apprendimento destinati a studenti d'ogni età. Quella che avete davanti è un’opera nuova, e, nonostante la veste e il titolo volutamente semplici, ambiziosa. È un atlante linguistico di nuova generazione, che sfrutta le potenzialità dell’analisi tramite banche dati e della cartografazione tematica assistita dal calcolatore. È poi la prima presentazione sinottica di tutte le parlate alemanniche a sud delle Alpi, che permette comparazioni immediate e l’individuazione di aree linguistiche e culturali, e allo stesso tempo offre proposte di spiegazione e etimologiche a cura dei migliori specialisti di questo campo di studi. Abbiamo dunque riportate su carte geografiche le varianti delle diverse comunità (tutti i paesi walser italiani e del Canton Ticino) di parole tipiche della vita tradizionale montana e walser, raccolte appositamente da ricercatori che hanno per il momento privilegiato gli ambiti della casa e della vita quotidiana. Le parole che costituiscono il titolo di ogni carta si possono scegliere dalla pagina iniziale: la scelta porta ad una prima schermata in cui le forme sono distribuite su una carta geografica; queste forme si possono anche ascoltare dalla voce dei parlanti reali, così come è possibile accedere a contenuti illustrativi (fotografie, stimoli per l’inchiesta e così via). Un apposito pulsante conduce alla schermata di approfondimento, dove la mappa mostra, diversamente colorate, le aree linguistiche e culturali individuate dalla parola scelta, di cui si offrono classificazione e commento etimologico e ergologico. È dunque un’opera che permette la personale esplorazione del mondo lessicale walser, e che si rivolge sì allo specialista di linguistica e antropologia, ma anche e forse soprattutto alla persona curiosa, agli scolari, ai membri della comunità: ed è il primo tassello di una grande banca dati del lessico walser, che continua ad essere raccolto e ampliato, perché possa essere conservato e trasmesso alle generazioni future. Motori dell’iniziativa sono Federica Antonietti e Monica Valenti dello Sportello walser di Formazza; hanno collaborato scientificamente Marco Angster (Università di Torino), Silvia Dal Negro (Università di Bolzano/Bozen), Vittorio Dell’Aquila (Università di Vasa [Finlandia]), Anna Giacalone Ramat (Università di Pavia), Gabriele Iannàccaro (Università di Milano-Bicocca), Matteo Rivoira (Università di Torino). Descrizione approfondita del progetto Ringraziamenti: al Comitato scientifico; al Coordinamento del Progetto; agli operatori culturali degli Sportelli Walser: Federica Antonietti, Monica Valenti (Formazza) Fernanda Debernardi e Davide Filiè (Alagna), Paola Borla (Rimella), Gabriella Thedy (Gressoney Saint-Jean), Elisabeth Favre (Gressoney La trinité), Barbara Ronco (Issime); alle Associazioni Walser: in particolare all’Associazione Walserhaus Gurin e al Presidente Raffaele Sartori con Giorgio Filippini, al Museo Walserhaus (Bosco Gurin) alla sua curatrice Cristina Lessmann-Della Pietra con la collaborazione di Adrian Stähli (Unversità di Berna); ai Comuni Walser delle località interessate dal Progetto in particolare al Comune di Macugnaga e a Roberto Marone. Un ringraziamento particolare a: Vittorio Dell’Aquila per la realizzazione del data-base e delle cartine geo-linguistiche Inoltre si porge un sentito ringraziamento a tutti gli informatori: Alagna: Pietro Ferraris, Albino Ghigher, Marcella Giordano, Caterina Rimella, Marco Stainer, Giampiero Viotti. Bosco Gurin: Cristina Lessmann-Della Pietra. Formazza: Aldo Anderlini, Giulio Antonietti, Vittoria Antonietti, Mario Antonietti, Ada Bacher, Anna Maria Bacher, Osvaldo Bacher, Luigi Bucchi De Giuli, Leo Ferrera, Gina Imboden, Silvana Imboden, Adriana Janner, Laura Matli, Luigi Matli, Liliana Scilligo, Augusta Valci, Egidio Valci. Gressoney: Eugenio Squindo, Otto Welf, Marco Favre, Rudy Mehr, David Mercedes. Issime: Gemma Alby, Irene Alby, Vittoria Busso, Lea Consol, Renata Linty, Imelda Ronco, Alfredo Ronco, Giuseppina Ronco, Barbara Ronco. Macugnaga: Clementina Corsi, Palmo Corsi, Felice Iacchini, Maria Iacchini, Roberto Marone, Edoardo Morandi, Emilia Morandi, Giuseppe Oberto, Maria “Jucci” Ruppen. Rimella: Dino Cusa, Claudio Rinoldi, Gelindo Rinoldi, Piera Rinoldi, Ada Vasina, Arlette Vasina. Salecchio: Secondo D’Andrea

lunedì 24 settembre 2012

Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro: autentico spirito cavalleresco ed aristocratico a sostegno della Fede, della Tradizione e della Solidarietà.

Il Delegato Regionale ed Il Priore degli Ordini Dinastici della Real Casa Savoia della Lombardia, Sua Eccellenza Cav. di Gran Croce Principe Don Alberto Giovane ed il Molto Reverendo Cav.Uff. Don Simone Rolandi, insieme al vice delegato Cav.Gr.Cr. Stefano Di Martino ed al Vicario di Milano, Conte Cav.Uff. Don Giancarlo Melzi d’Eril dei Duchi di Lodi, Vi invitano a partecipare alle prossime due iniziative dell’Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro: alla Santa Messa Solenne per celebrare la Solennità del nostro Patrono San Maurizio Martire (Venerdì 28 settembre, alle ore 18.00, presso la Chiesa di Sant’Alessandro in Zebedia a Milano) ed al Galà Benefico a sostegno delle opere assistenziali e caritatevoli dell’ordine (Domenica 14 ottobre, alle ore 20.30, prezzo Palazzo Cusani in Brera). Info: lombardia@ordinidinasticicasasavoia.it
Le Loro Altezze Reali Vittorio Emanuele e Marina, Principi di Napoli e Duchi di Savoia, e le Loro Altezze Reali Emanuele Filiberto e Clotilde, Principi di Venezia.

venerdì 21 settembre 2012

Libreria RITTER di Milano: Cultura, Storia e Tradizione.

Chi siamo: una Libreria specializzata in Storia Militare, Tradizione e Tradizioni, Fascismo e Nazionalsocialismo, Armi e Forze Speciali, Neofascismo, Ultras, Musica Alternativa ed Etnonazionalismo. Abbiamo costituito la Casa Editrice Ritter s.a.s. l’8 ottobre 1998 con l’intenzione di editare libri (nuovi e ristampe) sulle Forze Armate tedesche, argomento del quale il mercato era allora carente. Proveniamo da differenti esperienze lavorative nel campo dell’editoria e della diffusione libraria, chi da un’esperienza durata sette anni nella “Libreria Militare” di Milano, chi da un’esperienza durata ben 25 anni nella libreria “La Bottega del Fantastico”, sempre a Milano, e nelle “Edizioni Barbarossa”. Cominciando a proporre direttamente alle librerie le nostre edizioni, ci siamo fatti carico della distribuzione di un limitato numero di case editrici amiche (Edizioni Barbarossa, Novantico, Settimo Sigillo).Gli anni intermedi sono stati caratterizzati da un ampliamento dell’attività editoriale alle tematiche inerenti la storia e le Forze Armate della Repubblica Sociale Italiana, e da un costante incremento dell’attività distributiva, limitata comunque ancora all’editoria in lingua italiana.Il salto qualitativo avviene nel settembre 2005, quando cominciamo a curare la distribuzione in modo professionale e a tempo pieno. A partire da allora abbiamo incrementato costantemente il numero delle case editrici promosse, con particolare interesse alla diffusione dell’editoria specializzata in lingua straniera (inglese, americana, francese, tedesca, spagnola, polacca, ecc.), arrivando cosi al centinaio di editori attualmente distribuiti. Dal gennaio 2008 la nuova Ritter: Apertura dello spazio espositivo con i suoi 180 metri quadri in Via Maiocchi, 28 a Milano, così da poter fornire ai nostri clienti un servizio completo che va dalla normale reperibilità dei volumi in commercio (grande e piccola editoria classica, editoria specializzata, editoria e musica alternativa) alla ricerca di testi fuori commercio. Sito completamente rinnovato e partecipazione alle maggiori fiere specializzate (Militalia, EXA…). Dove siamo Il nostro spazio RITTER è situato in Via Maiocchi, 28 angolo Viale Abruzzi a Milano. Mezzi di superficie: linea 92, 60; Tram 23, 33, 11 a circa 300 metri e a 500 metri la fermata di Lima (MM1. ORARI APERTURA E RECAPITI: Per il pubblico: dal Martedì al Sabato 10,00/13,00 - 15,00/19,30. In altri orari su appuntamento: Telefono 02-201310, Fax 02-29510499, Cellulare 333-3037133, Mail info@ritteredizioni.com - http://www.ritteredizioni.com/

mercoledì 19 settembre 2012

Storia dell'Ordine di Malta (dalla pagina ufficiale SMOM).

1048 Gerusalemme La nascita dell’Ordine di San Giovanni risale al 1048. Alcuni mercanti dell’antica repubblica marinara di Amalfi ottengono dal Califfo d’Egitto il permesso di costruire a Gerusalemme una chiesa, un convento e un ospedale nel quale assistere i pellegrini di ogni fede o razza. L’Ordine di San Giovanni di Gerusalemme – la comunità monastica dedita alla gestione dell’ospedale per l’assistenza dei pellegrini in Terra Santa – diviene indipendente sotto la guida del suo fondatore il Beato Gerardo. Con la bolla del 15 febbraio 1113, Papa Pasquale II pone l’ospedale di San Giovanni sotto la tutela della Chiesa, con diritto di eleggere liberamente i suoi superiori, senza interferenza da parte di altre autorità laiche o religiose. In virtù di tale bolla, l’Ospedale diviene un ordine religioso laicale. Tutti i cavalieri erano religiosi, legati dai tre voti monastici, di povertà, castità e obbedienza. La costituzione del Regno di Gerusalemme costringe l’Ordine ad assumere la difesa militare dei malati e dei pellegrini e a proteggere i propri centri medici e le strade principali. Alla missione ospedaliera l’Ordine aggiunge la difesa della fede. In seguito, l’Ordine adotta la bianca Croce Ottagona, che ancora oggi è il suo simbolo. 1291 Cipro Nel 1291 dopo la caduta di San Giovanni d’Acri e la perdita della Terra Santa l’Ordine Ospedaliero di San Giovanni trasferisce la sua sede e l’ospedale a Limassol sull’isola di Cipro, dove era già presente dal 1210 grazie alla concessione di importanti proprietà, privilegi e diritti commerciali. Qui, fedele alla sua missione ospedaliera, continua a costruire nuovi ospedali e, beneficiando della posizione strategica dell’isola, da vita ad una flotta navale con cui protegge i pellegrini sulla rotte per la Terra Santa. Il numero di membri provenienti da tutta Europa continua a crescere e contribuisce al rafforzamento della struttura dell’Ordine, che acquisisce nuovi possedimenti sulle rive del Mediterraneo. Tra questi, l’importante porto di Famagosta, la città di Nicosia e numerose Commende. La progressiva instabilità di Cipro, che impediva la loro espansione sull’isola, spinge gli Ospedalieri a prendere in considerazione l’isola di Rodi quale sede più idonea per l’Ordine di San Giovanni. Luogotenenti magistrali continuano comunque ad essere presenti a Cipro per governare Priorati e Commende (ne risultano più di 60 nel 1374) per un altro secolo, fino al 1421, quando i cavalieri vengono richiamati alla sede conventuale di Rodi. 1310 a Rodi Sotto la guida del Gran Maestro Fra’ Foulques de Villaret, nel 1307 i cavalieri dell’Ordine di San Giovanni sbarcano a Rodi. Dopo aver completato l’acquisizione dell’isola nel 1310, vi trasferiscono la loro sede. Da quel momento la difesa del mondo cristiano richiede una forza navale e l’Ordine costruisce una potente flotta con cui solca i mari orientali, impegnandosi in numerose e celebri battaglie. L’indipendenza dell’Ordine dagli altri Stati, in virtù di atti pontifici, con il diritto universalmente riconosciuto di mantenere ed impegnare forze armate e di nominare ambasciatori, costituisce la base della sua sovranità internazionale. Fin dall’inizio del quattordicesimo secolo le istituzioni dell’Ordine e i cavalieri che giungevano a Rodi da ogni parte d’Europa si riuniscono in base alla lingua parlata. Dapprima le Lingue erano sette: Provenza, Alvernia, Francia, Italia, Aragona (Navarra), Inghilterra (con Scozia e Irlanda) e Germania. Nel 1492 viene costituita l’ottava Lingua, quella di Castiglia e Portogallo. Ogni Lingua comprendeva Priorati o Gran Priorati, Baliaggi e Commende. L’Ordine era governato dal Gran Maestro (Principe di Rodi) e dal Consiglio, batteva moneta e intratteneva rapporti diplomatici con gli altri Stati. Le alte cariche dell’Ordine venivano attribuite ai rappresentanti delle diverse Lingue. La sede dell’Ordine, il Convento, era composto da religiosi di diversa nazionalità. Dopo sei mesi di assedio e di cruenti combattimenti con la flotta e l’esercito del Sultano Solimano il Magnifico, nel 1523 i cavalieri sono costretti ad arrendersi e ad abbandonare con gli onori militari l’isola di Rodi. 1530 a Malta L’Ordine rimane senza un territorio per alcuni anni, fino a quando nel 1530 il Gran Maestro Fra’ Philippe de Villiers de l’Isle Adam prende possesso dell’isola di Malta, ceduta all’Ordine dall’Imperatore Carlo V con l’approvazione di Papa Clemente VII. Viene stabilito che l’Ordine sarebbe rimasto neutrale nelle guerre tra nazioni cristiane. Nel 1565 i cavalieri, guidati dal Gran Maestro Fra’ Jean de la Vallette, difendono l’isola per più di tre mesi durante il Grande Assedio degli Ottomani. A seguito di questa vittoria vengono costruiti la città ed il porto di La Valletta, che prende il nome dal Gran Maestro, suo fondatore. I cavalieri trasformano Malta con importanti progetti di edilizia urbana: vengono costruiti palazzi e chiese, nuovi formidabili bastioni di difesa e giardini. Fiorisce l’architettura ed il mecenatismo artistico. Nell’isola viene edificato un nuovo grande ospedale, considerato uno dei più organizzati e più efficace nel mondo. Viene istituita una scuola di anatomia, a cui fa seguito la facoltà di medicina. L’Ordine contribuisce allo sviluppo in particolare dell’oftalmologia e della farmacologia. Oltre a queste attività, per secoli la flotta dell’Ordine di Malta prende parte alle manovre più importanti del Mediterraneo contro la flotta ottomana e contro i pirati del Nord Africa. 1571 la battaglia di Lepanto La flotta dell’Ordine prende parte nel 1571 alla battaglia di Lepanto, contribuendo alla vittoria della flotta cristiana che interrompe l’espansione ottomana in Europa. 1798 anni difficili Due secoli dopo, durante la campagna d’Egitto del 1798, Napoleone Bonaparte occupa Malta per il suo valore strategico. I cavalieri sono costretti ad abbandonare l’isola, anche a causa della Regola dell’Ordine che impediva loro di alzare le armi contro altri cristiani. Il Trattato di Amiens del 1802, che riaffermava i diritti sovrani dell’Ordine sull’isola di Malta, non venne mai applicato 1834 a Roma Dopo essersi trasferito temporaneamente a Messina, a Catania e a Ferrara, nel 1834 l’Ordine si stabilisce definitivamente a Roma dove possiede, garantiti da extraterritorialità, il Palazzo Magistrale e la Villa Magistrale sul colle Aventino. Il 20° e il 21° secolo Nella seconda parte del 19° secolo la missione originaria dell’assistenza ospedaliera ritorna ad essere l’attività principale dell’Ordine, che si intensifica nel corso dell’ultimo secolo, grazie al contributo delle attività dei Gran Priorati e delle Associazioni Nazionali presenti in numerosi paesi del mondo. Le attività ospedaliere e di assistenza vengono svolte su larga scala durante la Prima Guerra Mondiale e durante la Seconda sotto il Gran Maestro Fra’ Ludovico Chigi Albani della Rovere (1931-1951). Sotto i Gran Maestri Fra’ Angelo de Mojana di Cologna (1962-1988) e Fra’ Andrew Bertie (1988-2008), i progetti si intensificano ulteriormente fino a raggiungere le regioni più remote del mondo.

venerdì 14 settembre 2012

Anello Chevalier: Tradizione ed Identità.

L'anello con lo stemma di famiglia non è un semplice gioiello e nemmeno un nostalgico vezzo nobiliare ma ha un preciso ed antico valore simbolico e spirituale, poichè rappresenta la Tradizione, ovvero la trasmissione, di generazione in generazione, di una storia, di una identità e di una appartenenza ad una precisa comunità. Chi indossa uno chevalier ha, quindi, dei precisi obblighi morali di Fedeltà agli autentici Valori europei di Onore, Giustizia, Cavalleria ed Aristocrazia, ovvero di servizio alla propria comunità di appartenenza. Servizio, assolutamente disinteressato, che l'autentico aristocratico esplica, con naturale senso del dovere, nell'esempio quotidiano in famiglia e sul lavoro, nella concreta solidarietà verso i più bisognosi, nella difesa del proprio territorio e della propria cultura, nella fedeltà alla Patria, alla Corona ed alla Chiesa Cattolica.

mercoledì 12 settembre 2012

Una storica impresa italiana.

Una storica impresa italiana. L’impresa ha inizio, nei primi anni del secolo scorso, per opera del Comm.Ing.Prof. Cesare Jonghi Lavarini (Dirigente delle Regie Ferrovie e Docente al Politecnico di Torino). La Società Edificatrice Immobiliare Milanese Spa è stata fondata nel 1927 dal Cav.Gr Cr. Ing. Edmondo Luigi Jonghi Lavarini e si è occupata di cementi armati, realizzazione di costruzioni civili (interi stabili), industriali (fabbriche e capannoni), militari (caserme e fortificazioni), opere pubbliche, appalti e case popolari in tutto il nord Italia. Attiva nella ricostruzione di Milano (dal Teatro La Scala a Palazzo Litta), dopo la guerra, la SEIM ha incominciato ad occuparsi anche di investimenti immobiliari, gestione, amministrazione e manutenzione di stabili. Oggi le attività principali dell'azienda, portata avanti dal Comm.Dott. Cesare Giovanni (Medaglia d’Oro della Camera del Commercio e dell’Industria di Milano) e dal Cav.Dott. Roberto, rispettivamente figlio e nipote del fondatore, sono quelle della vendita di immobili e della ristrutturazione edile di interni. La SEIM è una piccola ma solida azienda famigliare, alla quarta generazione, socia di numerose associazioni di categoria (ADSI, AMPE, ANACI, UPPI), vanta una lunga esperienza nel settore immobiliare e può offrire alla propria clientela, oltre a serietà, professionalità e cordialità, un servizio completo e personalizzato al miglior rapporto qualità-prezzo.
VENDITA di Immobili Vendita diretta, con mandato semestrale in esclusiva, di proprietà immobiliari (appartamenti, uffici, negozi, stabili interi, ville) a Milano, in Lombardia, Piemonte e Liguria (con solo il 2% di provvigioni). Attenta valutazione del Vostro immobile (sopraluoghi e misurazioni, studi di settore e di mercato, raccolta di documentazione). Adeguata pubblicità, tradizionale (annunci e cartelli) e web (realizzazione di documentazione video fotografica ed eventualmente anche di piantina digitalizzata e di visita virtuale) della Vostra proprietà. Attenta selezione dei possibili acquirenti ed seria verifica della loro reale solvibilità. Gestione delle visite, venendo incontro alle esigenze dei proprietari. Assistenza (amministrativa, tecnica, legale, notarile e fiscale) e raccolta di tutta la documentazione necessaria (visure catastali, atti di provenienza, certificazioni energetiche) al compromesso ed al rogito. Mediazione in compravendita di locali ed attività commerciali (come bar e ristoranti) e terreni edificabili a Milano ed in Lombardia. Mediazione in compravendita di qualsiasi tipologia di proprietà immobiliare, in tutta Italia e consulenza in investimenti immobiliari in Europa (Russia compresa) ma anche in Libano, paesi arabi e Cina.
RISTRUTTURAZIONI di Immobili. Interventi di recupero, completo e personalizzato, della vostra proprietà, con sgravi fiscali del 50%. Sopraluoghi e preventivi, veloci e gratuiti. Consulenza progettuale, studi di fattibilità, realizzazione di capitolati, pratiche tecniche ed edilizie, autorizzazioni e permessi. Lavori edili (opere murarie, imbiancature e verniciature, gessi e stucchi, levigature marmi e legni, posa pavimenti e serramenti, realizzazione impianti elettrici, termici, idraulici e di illuminazione, bagni e cucine, recupero sottotetti). Direzione lavori e piani di sicurezza. Certificazioni tecniche ed energetiche. Studio e realizzazione di impianti di sicurezza e di allarme, (personalizzati e per ogni esigenza), porte blindate, scale interne e cancelli automatizzati. Rifacimento tetti e facciate, trattamento e smaltimento amianto ed eternit, energie alternative, pannelli solari ed impianti fotovoltaici. Consulenza progettuale di architettura di interni e di arredo. Sistemazione di terrazzi, cortili e giardini e sistemi di irrigazione automatica. Bioedilizia e bioarchitettura, materiali tradizionali ed alternativi, impianti domotici ed alta tecnologia, antiquariato e design. Ristrutturazioni personalizzate di locali commerciali. Recupero e restauro di dimore antiche e storiche (usufruendo di sgravi fiscali e contributi pubblici).
Locazioni e Gestione Immobiliare. Attenta valutazione del Vostro immobile (sopraluoghi e misurazioni, studi di settore e di mercato, raccolta di documentazione) e precisa stima del canone possibile. Adeguata pubblicità, tradizionale e web, gestione delle visite, venendo incontro alle esigenze della proprietà. Ricerca ed attenta selezione dei potenziali inquilini (privati o società) e-o dei loro garanti, verificandone le garanzie e la solvibilità (dichiarazioni dei redditi, buste paga e conti correnti, protesti e certificati penali). Redazione, stipula e registrazione del contratto, a norma di legge ed a tutela della proprietà. Contratto libero ad uso abitativo (di anni 4 + 4) e commerciale (di anni 6 + 6). Gestione singole unità immobiliari (appartamenti, uffici, negozi, box, magazzini e capannoni) ed interi stabili (di unica proprietà) a Milano e Provincia. Riscossione degli affitti e delle spese, tramite bollettazione trimestrale e bonifico bancario e gestione dei rapporti con gli inquilini (con nostra consulenza del 4% sul puro canone annuo). Eventuale conteggio e ripartizione delle spese e gestione dei rapporti con il condominio.
Consulenza e servizi immobiliari. Sopralluoghi, misurazioni, realizzazione di documentazione video e fotografica, controlli urbanistici ed ambientali, verifica di fattibilità di opere architettoniche, stesura di relazioni tecniche e peritali, semplici o asseverate. Pratiche tecniche e catastali (perizie, valutazioni, stime, visure, mappe, planimetrie, volture, cambio d'uso, rendite e variazioni, tabelle millesimali, calcolo della rendita presunta). Pratiche legali, notarili e fiscali (compromesso, rogito, redazione e registrazione dei contratti, successioni, frazionamenti, ipoteche, regolamenti condominiali). Finanziamenti, mutui casa, tramite convenzioni con primari istituti di credito ed ai migliori tassi di mercato. Gestione e manutenzione impianti di riscaldamento (terzo responsabile e libretto caldaia) e fornitura combustibile (gasolio e metano). Servizi di pulizia, sgomberi e piccoli traslochi, spurghi, disinfestazione e giardinaggio. Servizi di portierato, vigilanza e sicurezza, sistemi di allarme e sicurezza. Assicurazione, Polizze Generali Fabbricato e per singole unità immobiliari Arredamento d'interni, mobili d'ufficio, mobili su misura. Gestione del verde (giardini, cortili, terrrazze).
Contatti ed informazioni: SEIM UNO SRL, Corso Sempione 34, 20154 Milano - Tel. 02.3313260 - Fax 02.31801315 - Cell 346.7893810 - www.seimuno.com - robertojonghi@gmail.com

Progetto Itaca per la Rinascita Italiana.

In tanti mi chiedono pareri sulla situazione politica e sul futuro della destra italiana. La situazione, nonostante gli enormi spazi potenziali di azione, è decisamente desolante. Gli ex AN del PDL rimangono ostaggio di Berlusconi e continuano a sostenere questo infame governo tecnocratico e plutocratico, che cura solo gli interessi degli usurai delle banche, degli speculatori delle borse e dei parassiti dell’alta finanza internazionale. La Destra di Storace, che a Milano ed in Lombardia praticamente non esiste, non si è ancora unita con la Fiamma Tricolore, anzi, invece di “fare fronte” (nazionale, popolare, sociale ed identitario) contro il mondialismo, alle prossime elezioni politiche, rischia seriamente di finire (e scomparire) nel listone unitario berlusconiano. Altre alternative politiche (serie e valide), a destra, non ve ne sono, nemmeno in prospettiva. Quindi, purtroppo, ad oggi, non posso che confermare il mio convinto disimpegno dalla politica attiva, almeno da quella partitica ed elettorale. Ultima speranza rimane il progetto culturale (unitario, trasversale e costituente) promosso da Veneziani: (Roberto Jonghi Lavarini, Milano, 12 settembre 2012) http://www.progetto-itaca.it/ - robertojonghi@gmail.com

lunedì 10 settembre 2012

Intervista a Fulvio Moneta Caglio.

Gianni Spina intervista Fulvio Moneta Caglio. Una delle probabili “facce nuove” del centro-destra, alle prossime elezioni politiche: "il duca-conte" Fulvio Moneta Caglio dei Suvich di Bribir, classe 1965, sposato con due figli, doppia laurea in economia commercio e giurisprudenza, avvocato e commercialista (revisore dei conti), autentico aristocratico e Cavaliere di Malta, storico dirigente della destra italiana (MSI, AN, PDL) e consigliere di zona del comune di Milano, già direttore della Fondazione per il cinema della regione Lombardia, oggi segretario milanese della gloriosa Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
DOMANDA: a così tanti anni dall'esodo, di cosa si occupa esattamente la storica Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia? RISPOSTA: gli scopi originali non sono mutati semmai se ne sono aggiunti dei nuovi. Quelle terre erano italiane per cultura, storia, tradizione. Sin dal tempo dell’antica Roma e attraverso il dominio di Venezia la Venezia Giulia e la Dalmazia hanno rappresentato e rappresentano un pezzo di Italia. Quindi innanzitutto mantenere e trasmettere il ricordo di quelle terre attraverso manifestazioni pubblicazioni, seminari e quanto altro possa servire. Adesso a tanti anni dall’esodo l’associazione deve allargarsi a chi, per vicende familiari, non ne è stato direttamente partecipe e diventare patrimonio nazionale. Ma non solo ricordi e mantenimento della tradizione, dobbiamo essere protagonisti, attraverso le istituzioni, di un’opera di presenza in quei territori che non devono essere più considerati come “stranieri” ma integrati in un’Europa che fa delle sue radici il punto di forza della sua unità. Infine non devono essere dimenticati i diritti degli esuli e dei loro discendenti. Eque compensazioni, come è avvenuto in quasi tutti i Paesi ex comunisti, vanno garantiti. Su questo nessun cedimento il diritto di essere europei presuppone che la giustizia valga innanzitutto per chi è stato ingiustamente perseguitato e spogliato di tutti i suoi beni .
DOMANDA: lei è uomo di profonda cultura, proveniente da una antica famiglia aristocratica longobarda, cosa ne pensa di questa Europa? RISPOSTA: non è l’Europa che volevamo. E’ stata costruita un’Europa di mercanti con l’illusione che l’economia avrebbe trainato la politica. Non funziona così. L’Europa nasce dalla fusione del pensiero greco-romano con le migrazioni dei popoli barbari. Quindi la razionalità e il pensiero unite alla passione e all’ardore. Roma ha conquistato l’Europa attraverso la civiltà assimilando senza opprimere. Portando strade acquedotti, terme ma anche il diritto e l’orgoglio di appartenenza. Molte guerre sono state combattute non contro Roma ma per essere cittadini di Roma. Questa premessa per dire che l’Europa deve innanzitutto partire dalle sue ragioni culturali. E’ ridicolo, per esempio, pensare che un Paese come la Grecia, per motivi economici, possa uscire dall’Europa. E’ grazie al pensiero filosofico greco alle sue istituzioni e alle guerre che ha combattuto contro l’assolutismo persiano che oggi possiamo parlare di Europa come qualcosa “a sé”. L’Europa deve contare di più, parlare con una sola voce. Qualsiasi nazione deve essere parte integrante e non essere lasciata indietro. Non più la supremazia di alcuni, come la Germania, perché è dalle diversità e dalle tradizioni comuni che l’Europa si è forgiata nei secoli.
DOMANDA: quale è il suo giudizio, di simpatizzante di destra, già dirigente di AN e consigliere a Milano, sulla situazione politica italiana? RISPOSTA: la politica attualmente non esiste più è stata “commissariata” perché non ha avuto il coraggio di osare. Non si può vivere alla giornata. Avevamo bisogno di riforme, di un nuovo patto Stato-cittadino. Di ridare fiducia nelle istituzioni. Di rendere il cittadino di nuovo fiero di essere italiano. Abbiamo preferito sopravvivere questo ha portato alla disaffezione alla sensazione che da questo Stato non ci si possa aspettare nulla e che di conseguenza sia legittimo truffarlo tanto così “fan tutti”. Dobbiamo ripartire da capo con regole chiare, con il rispetto degli impegni, con la certezza che chi sbaglia paga ma chi si comporta bene sarà premiato. Solo così potremo rialzare la testa e riprendere il posto che ci spetta. Io sono convinto che l’italiano sia pronto non deve più, però, avere cattivi esempi ma modelli a cui conformarsi e da seguire.
DOMANDA: in molti, singoli ed associazioni, da tempo, la invitano a candidarsi alle prossime elezioni politiche del 2013: cosa risponde loro? RISPOSTA: la mia famiglia ha sempre servito l’Italia in politica nel lavoro sotto le armi. Qualsiasi cosa io possa fare per la mia Patria lo considero un onore.
DOMANDA: lei è appassionato ed esperto di cinema: quali film ci consiglia di andare a vedere al cinema? E Lei, quale ha visto l'ultima volta? RISPOSTA: è vero ho avuto anche incarichi prestigiosi in quel campo. Devo però ammettere che la maggior parte dei film cosiddetti “culturali” mi annoiano. Amo l’azione, i film che trasmettono passione. Andrò a vedere sicuramente il cavaliere oscuro il ritorno. E nel mio Pantheon metto i film più disparati dal gladiatore, alle relazioni pericolose da invito a cena con delitto alla carica dei 600. L’ultimo film visto, che consiglio, è il dittatore.
http://www.italiainforma.it/

Mario Borghezio per l'Europa dei Popoli.

L'Onorevole Mario Borghezio (Eurodeputato della Lega Nord e Presidente della Fondazione per Europa dei Popoli) insieme a Roberto Jonghi Lavarini.

giovedì 6 settembre 2012

R.I.P.

Umberto von Beck Peccoz e Roberto Jonghi Lavarini von Urnavas, con tutta la Walser Uradel Kulturverein (WUK-CILANE), rendono l'estremo saluto al consocio onorario Conte Luigi Michelini di San Martino e Rivalta, Cavaliere di Onore e Devozione del Sovrano Militare Ordine di Malta, Presidente del Corpo della Nobiltà Italiana.

mercoledì 5 settembre 2012

Famiglia Jonghi Lavarini (dal Libro d'Oro della Società Genealogica Italiana).

JONGHI LAVARINI: Uradel von Naters (m) – Freiherr von Urnavas (mpr)- Nobili Decurioni di Ornavasso - Patrizi Ossolani. Antica famiglia Walser (tedesco-vallese) della Vall d’Ossola, gli Jonghi Lavarini sono i legittimi discendenti dei nobili carolingi Crussnall primi signori feudali di Ornavasso, poi trasferitisi in Svizzera. Il Capostipite di questa importante Sippe germanica, storicamente presente in tutte le valli del Monte Rosa, è Jocellino I von Urnavas, citato nel 1275 come Visdomino di Naters. Da suo nipote Jocellino II “Jung” (il giovane), discendono appunto gli Jonghi von Urnavas che furono fra i promotori della colonizzazione walser delle Alpi, spingendosi, oltre il passo del Sempione, fino a fondovalle, a Casaleccio, Ornavasso e Migiandone, rivendicando la titolarità su quelle terre. Nel 1486, il Vescovo di Sion, Iodico von Syllinen, Signore del Vallese e Principe del Sacro Romano Impero, rivendicando il legittimo dominio su quelle terre, nominò, suo Curatore, il Ritter (Cavaliere) Theodorus Jongh, riconoscendolo erede dei primi signori di Ornavasso (poi trasferitisi nel Vallese) con lo spettante titolo di Freiherr von Urnavas. Già nel 1495, però, il Ducato di Milano ed i Visconti rientrarono definitivamente in possesso della Baronia di Ornavasso, accordandosi con le “locali genti alemanne” (Walser), alle quali venne concessa una larga autonomia. Da allora i “todeschi Jonghi di Urnavas” sono sempre citati negli eventi storici della valle. In particolare, nel 1575, Pietro ed Angelino Jonghi, partecipano alla costituzione degli Statuti di Ornavasso in quanto “cardenzari et uomini particolari di detto luoco”. Nel 1605, gli Jungen Urnavas sono citati nel “Wappenbuch des Heligen Romischen Reichs” (registro degli stemmi del Sacro Romano Impero). Nel corso dei secoli possedettero molte terre agricole, pascoli, boschi, cave di marmo e palazzi signorili (ancora esistenti come quelli di Ornavasso, Vogogna e Piedimulera), imparentandosi con le più importanti famiglie del Verbano-Cusio-Ossola. Dal 1738 gli Jonghi furono sempre presenti nel Consiglio Generale dell’Ossola come Patriziato Aggregato. Nel 1900, S.M. Re Umberto I concesse al Nob.Cav.Ing. Cesare Jonghi di aggiungere al proprio cognome ed al proprio stemma anche quelli materni dei nobili Lavarini (famiglia di remota origine veneta, di medici ed impresari, decurioni e sindaci, citata fin dal 1575). Stemma: Destra di bianco, pianta verde in campo con forti radici attorniate da due lettere “J” d’oro. Sinistra d’azzurro, tagliato da sbarra d’oro, in alto a dx tre soli d’oro, in basso a sx giglio d’oro Motto: “OTIUM CUM DIGNITATE”. http://www.genmarenostrum.com/pagine-lettere/letteraj/jonghilavarini.htm